È una grande struttura geodetica a ospitare, per nove giorni a partire da giovedì 23 novembre nella centralissima piazza Vittorio Veneto a Torino, la mostra Exploring Moon to Mars, promossa dall’Agenzia Spaziale Italiana con il patrocinio della Città di Torino, in collaborazione con l’Agenzia Spaziale Europea (ESA), l’Istituto Nazionale di Astrofisica (INAF) e il supporto di Leonardo, Thales Alenia Space Italia e ALTEC
Arriva nella “città dello spazio” la mostra che racconta al grande pubblico la storia dell’esplorazione del pianeta Marte e la sua futura colonizzazione partendo dalla Luna, con una particolare attenzione all’importante contributo italiano a questa avventura.
A partire da giovedì 23 novembre nella centralissima piazza Vittorio Veneto a Torino, la mostra Exploring Moon to Mars, promossa dall’Agenzia Spaziale Italiana con il patrocinio della Città di Torino, in collaborazione con l’Agenzia Spaziale Europea (ESA), l’Istituto Nazionale di Astrofisica (INAF) e il supporto di Leonardo, Thales Alenia Space Italia e ALTEC, accenderà i riflettori sul nostro satellite e sull’avamposto orbitale che, in un futuro non troppo lontano, ci permetterà di raggiungere il Pianeta Rosso.
Il percorso espositivo, attraverso testi rari, video e immagini di grande suggestione, ha inizio con i miti legati a questi corpi celesti, che hanno sempre ispirato l’immaginario collettivo dell’Uomo, passando per le prime osservazioni astronomiche di Galileo Galilei e Giovanni Schiaparelli e la grande produzione di musica e letteratura ispirate dalla fantascienza.
Il cuore dell’esposizione è dedicato allo stato della conoscenza che oggi abbiamo del nostro satellite naturale e del pianeta rosso, attraverso i dati e le immagini che la più avanzata tecnologia spaziale ha permesso di acquisire: da quelle storiche delle sonde Luna e Viking, fino alle missioni Apollo, ai rover Curiosity e Perseverance e all’attuale programma Artemis.
La mostra, già allestita con successo a Roma e Bari, evidenzia il rinnovato interesse nel terzo millennio per l’esplorazione spaziale umana, con uno sguardo ai principali programmi delle agenzie spaziali, quella italiana in particolare, e dell’imprenditoria privata, focalizzati sul ritorno sulla Luna e sul grande salto verso Marte e la sua colonizzazione.
L’esposizione, a cura di Viviana Panaccia, sarà visitabile gratuitamente dal pomeriggio del 23 novembre al 1° dicembre 2023, tutti i giorni dalle ore 10 alle ore 19, con ultimo ingresso alle ore 18. Nei giorni feriali, nella fascia mattutina dalle 10 alle 13, le scuole prenotandosi potranno effettuare una visita guidata.
All'Auditorium "A. Vivaldi" della Biblioteca Nazionale Universitaria di Torino un doppio appuntamento venerdì 10 novembre, al mattino per le scuole e in serata per tutto il pubblico, dedicato agli oggetti più interessanti e misteriosi del Cosmo
Infini.to - Planetario di Torino, Museo dell'Astronomia e dello Spazio “Attilio Ferrari” organizza venerdì 10 novembre in occasione dell’Astronomy Day un evento pubblico per parlare di buchi neri, gli oggetti più interessanti e misteriosi del Cosmo. Relatore d’eccezione Luciano Rezzolla, professore di Astrofisica Teorica all’Istituto di Fisica Teorica di Francoforte.
L'appuntamento aperto a tutti è alle ore 21 all'Auditorium Vivaldi della Biblioteca Nazionale Universitaria di Torino, l’ingresso è gratuito con prenotazione obbligatoria. L’accesso all’auditorium è consentito entro e non oltre le ore 20,50 (dopo tale orario, la prenotazione verrà considerata nulla).
Nel corso della conferenza-spettacolo Sulle tracce di un buco nero l'esperto spiegherà in maniera semplice cosa sia un buco nero e lo sforzo osservativo e teorico necessario per realizzare la prima foto di un buco nero. L’immagine di un buco nero sarà anche il punto di partenza di un viaggio alla scoperta dell’irresistibile attrazione della teoria della gravità.
Luciano Rezzolla occupa la Cattedra di Astrofisica Teorica all’Istituto di Fisica Teorica a Francoforte, in Germania. I suoi principali temi di ricerca sono la fisica e l’astrofisica di oggetti compatti, come buchi neri e stelle di neutroni, che egli indaga mediante simulazioni numeriche eseguite su supercomputer. Insieme ai suoi collaboratori, egli ha sviluppato alcuni dei codici numerici più sofisticati della relatività numerica ed è autore di un noto libro di testo di idrodinamica relativistica. Ha ricevuto numerosi premi e riconoscimenti. Nel 2014 la sua ricerca è stata premiata con un ERC Synergy Grant per eseguire studi teorici e osservazionali sui buchi neri supermassicci, mentre nel 2020 ha ricevuto un ERC Advanced Grant per esplorare la fisica e l’astrofisica dei getti relativistici. Nel 2020 ha pubblicato per Rizzoli un libro di divulgazione dal titolo L’irresistibile attrazione della gravità, tradotto in varie lingue.
L'iniziativa, che si svolge nell'ambito del Sistema Scienza Piemonte e rientra nel programma ESERO Italia, prevede una prima parte al mattino dalle ore 9,30 rivolta alle scuole secondarie di secondo grado, durante la quale verrà ripercorsa l'affascinante scoperta del primo Quasar, tra le sorgenti più potenti dell’universo, s'impareranno a conoscere le radio galassie e si osserverà da vicino il volto del loro motore gravitazionale, i buchi neri supermassicci. Durante l’incontro mattutino gli studenti dialogheranno con Luciano Rezzolla, di cui si è detto, in compagnia di Alessandro Capetti, Barbara Balmaverde, Roberto Soria dell’INAF Osservatorio Astrofisico di Torino, che animeranno la tavola rotonda.
Sarà possibile seguire l’evento in diretta streaming sulla pagina YouTube del Planetario. L’Astronomy Day è organizzato in collaborazione con l'Università degli Studi di Torino, l'Istituto Nazionale di Astrofisica, l'Istituto Nazionale di Fisica Nucleare e Sanoma Italia SpA. Media partner La Stampa, Partner tecnico Mager S.r.l.
Torna a Torino sabato 7 e domenica 8 ottobre il più grande hackathon al mondo: NASA Space Apps Challenge 2023 si svolgerà in I3P, l’Incubatore del Politecnico di Torino, e avrà tra i partner istituzionali l’Agenzia Spaziale Europea (ESA) e l’Agenzia Spaziale Italiana (ASI)
Il miglioramento della vita sul nostro pianeta passa dallo spazio, come dimostra l’appello globale lanciato qualche giorno fa dalla National Aeronautics and Space Administration statunitense per la partecipazione alla NASA International Space Apps Challenge 2023: “Il mondo ha bisogno delle tue idee”. Nel weekend di sabato 7 e domenica 8 ottobre l’edizione italiana del più grande hackathon annuale del pianeta dedicato allo spazio e alla scienza andrà in scena a Torino, in I3P, l'Incubatore di Imprese Innovative del Politecnico, in concomitanza con le altre località mondiali coinvolte nell’iniziativa, e vedrà la partecipazione di migliaia di appassionati di esplorazione del cosmo e delle nuove opportunità generate dalla Space Economy, impegnati nella risoluzione collaborativa di challenge con l'obiettivo di produrre soluzioni open source in risposta alle sfide che attualmente affrontiamo sulla Terra e nello spazio.
La scorsa edizione 2022 di NASA International Space Apps Challenge - in breve, Space Apps - ha visto la partecipazione di oltre 31.500 partecipanti, provenienti da 320 città di oltre 160 Paesi del mondo, che hanno realizzato più di 3.000 progetti in risposta alle sfide lanciate dall’agenzia spaziale di Washington. Il tema del 2023 sarà “Explore Open Science Together”: un invito a sperimentare insieme le possibilità e le potenzialità della scienza aperta, ovvero l’approccio cooperativo finalizzato all'accesso al sapere scientifico da parte di tutti, senza barriere.
A Torino, Space Apps 2023 si terrà in presenza nella sede dell’incubatore I3P all’interno del Campus del Poli, a partire dalle ore 14 di sabato 7 ottobre con l’accoglienza degli iscritti e la composizione o conferma dei team partecipanti all’hackathon. Dopo l’introduzione e la spiegazione delle regole, la competizione avrà inizio alle 16 e proseguirà per le successive 24 ore, senza interruzioni - l’incubatore rimarrà aperto anche nella notte - e con pasti offerti in loco per consentire il massimo tempo di lavoro sul progetto, il quale andrà consegnato entro le 16 di domenica 8 ottobre. A quel punto, per i team si aprirà la fase di pitching, in cui dovranno presentare in pochi minuti il proprio elaborato a tutti i presenti, compresa la giuria di valutazione, competendo così per i premi in palio, sia a livello locale - i Local Awards offerti dagli sponsor partner di I3P - sia a livello internazionale (Global Awards). L’hackathon si concluderà quindi a fine pomeriggio con la cerimonia di premiazione dei progetti giudicati più brillanti e più promettenti, che potrebbero poi proseguire la propria avventura, un giorno, in forma di startup.
“Siamo onorati di poter ospitare una nuova edizione dell’hackathon annuale più grande al mondo e di far parte di questa importante iniziativa internazionale – ha detto Giuseppe Scellato, Presidente di I3P e Coordinatore di ESA BIC Turin - sia perché l’evento rappresenta un’opportunità unica di sperimentazione e potenziale innovazione per appassionati di spazio, studenti universitari e aspiranti startupper, sia perché l’iniziativa è pienamente in linea con le nostre attività quotidiane di sostegno alla nuova imprenditorialità basata sulla tecnologia. I progetti nati dall’inventiva e dalla voglia di creare qualcosa di nuovo possono evolversi e arrivare anche molto lontano, soprattutto quando rispondono alle sfide reali che l’umanità si trova oggi ad affrontare nel suo cammino verso le profondità, e le possibilità, dello spazio.”
L’edizione torinese di Space
Apps 2023 è organizzata dall’incubatore I3P in collaborazione con il
programma di incubazione ESA BIC Turin, fondato nel 2021 per stimolare
lo sviluppo di nuove imprese innovative basate su tecnologie spaziali. L’Agenzia
Spaziale Italiana (ASI) è partner dell’iniziativa a livello globale, così
come l’European Space Agency (ESA) e le altre principali agenzie
spaziali mondiali, mentre a livello locale l’hackathon di Torino potrà contare
su sponsor, mentor e giurati provenienti dall’industria aerospaziale, da
startup e PMI innovative, da enti e associazioni che favoriscono la crescita
del comparto spaziale italiano.
Mercoledì 31 maggio il campo volo dell'Aeroclub Torino, in strada della Berlia 500 a Collegno, ha ospitato un appuntamento sui generis, organizzato da Lions Clubs International per raccogliere fondi a favore del reparto di Cardiochirurgia Pediatrica dell'Ospedale infantile Regina Margherita di Torino. Una serata di gala in una location d'eccezione, cui hanno preso parte oltre 300 persone, impreziosita dagli interventi di importanti personalità del mondo medico e aerospaziale. Ad allietare il tutto
un'esposizione di modellismo in occasione del centenario dell'Aeronautica Militare, la Cena Spaziale e la musica della Turin Metropolitan Orchestra.
Due eccellenze del territorio torinese, la Medicina e l’Aerospazio, si sono incontrate nella cornice dell’Aeroclub Torino mercoledì 31 maggio per una serata che ha avuto il duplice intento di fare del bene e accendere i riflettori su due mondi solo in apparenza lontani. Se c’è un legame tra la scienza medica e quella aerospaziale, infatti, questo passa senza dubbio dal capoluogo subalpino, oggi al centro della scena mondiale per quel che riguarda i più recenti programmi di esplorazione interplanetaria e i primati nel campo della cardiochirurgia. Organizzata da Lions Clubs International con il patrocinio della Città di Collegno e della Regione Piemonte nell’anno in cui si celebra il centenario dell’Aeronautica Militare, la serata Il Valore della Vita ha voluto evidenziare in particolare il percorso storico che ha portato la cardiochirurgia degli anni ’50-’60 con i primi trapianti di cuore, all’evoluzione della tecnologia medica attraverso la chirurgia robotica da remoto e le trasmissioni di immagini diagnostiche a distanza, a cui hanno contribuito non poco le vicende di pionieri nel campo delle telecomunicazioni come i fratelli Achille e Giovanni Judica Cordiglia e i nuovi programmi spaziali di Thales Alenia Space e Altec.
Una chiave di lettura diversa, per comprendere meglio l’importante ritorno, sia in termini di conoscenze che di tecnologie scientifiche, che le missioni spaziali da sempre offrono per il miglioramento della vita sulla Terra. Al valore divulgativo si è unito quello benefico. La raccolta fondi, attraverso la quota di partecipazione alla serata (offerta minima 30 euro), andrà a sostegno dell’Ospedale infantile Regina Margherita con lo scopo di dare supporto alle famiglie dei piccoli pazienti cardiopatici di lunga degenza al reparto del dottor Carlo Pace Napoleone - seguite dall’Associazione degli Amici dei Bambini Cardiopatici onlus - e di contribuire alla realizzazione di una Biobanca Pediatrica a cura della professoressa Franca Fagioli della Divisione di Oncoematologia Pediatrica.
Per quanto riguarda l’aeronautica, alcune chicche sono l’Electra di Amelia Earhart, lo sparviero S 79 dei raid Roma-Dakar-Buenos Aires, il rompighiaccio Krassin, che salvò i superstiti della spedizione Nobile e lo zeppelin LZ 27, di circa un metro e mezzo di lunghezza.
L'industria italiana, come già avvenuto per la ISS - International Space Station - è contractor dell'ESA (Agenzia Spaziale Europea, tra i partner internazionali della NASA per il programma Artemis) non solo per lo sviluppo della navicella spaziale ORION che ospiterà gli astronauti, ma anche per l'avamposto abitativo e logistico HALO in cui gli astronauti vivranno e condurranno ricerche durante la loro permanenza sul Lunar Gateway
Lo scorso 3 aprile la NASA e la CSA - Canadian Space Agency hanno annunciato i quattro astronauti che si avventureranno intorno alla Luna su Artemis II, la prima missione con equipaggio nella roadmap volta a stabilire una presenza a lungo termine sulla Luna: il comandante Reid Wiseman, il pilota Victor Glover, la specialista di missione Christina Hammock Koch e lo specialista di missione Jeremy Hansen. Insieme, lavoreranno come una squadra per eseguire un’ambiziosa serie di dimostrazioni durante il test di volo. Il test di volo di Artemis II, della durata di circa 10 giorni, verrà lanciato sul potente razzo Space Launch System, dimostrerà i sistemi di supporto vitale della navicella spaziale Orion e convaliderà le capacità e le tecniche necessarie agli esseri umani per vivere e lavorare nello spazio profondo.
Il volo, che si basa sul successo della missione Artemis I senza equipaggio completata a dicembre, è uno step fondamentale per il successo dell’intero programma, aprendo la strada a future missioni di esplorazione umana a lungo termine per la Luna e infine Marte. Nella terza tranche della campagna Artemis, la NASA ha infatti l’obiettivo di fare atterrare la prima donna (da qui il nome Artemis, infatti Artemide nella mitologia greca è la dea sorella gemella di Apollo) e la prima persona di colore sulla Luna, utilizzando tecnologie innovative per esplorare più superficie lunare che mai. Quindi, verranno utilizzate le competenze e le conoscenze scientifiche apprese sulla Luna e intorno al satellite per fare il prossimo passo da giganti: inviare i primi astronauti sul Pianeta Rosso.
A questo proposito, un pilastro della campagna Artemis è il Lunar Gateway, la stazione in orbita cislunare che fungerà da avamposto multiuso, fornendo un supporto essenziale per il ritorno umano a lungo termine sul suolo selenita. La NASA sta lavorando con partner commerciali e internazionali per stabilire il Gateway a partire dal 2024 e in questo quadro l’industria italiana e l’ASI hanno come sempre un ruolo di primo piano.
Come dice il presidente dell’ASI (Agenzia Spaziale Italiana) Giorgio Saccoccia nel mio libro L’Italia nello Spazio - Il racconto dei suoi protagonisti: “Quando si parla di abitabilità nello spazio è difficile che il nostro Paese non venga coinvolto. In primis, perché sappiamo fare benissimo i moduli spaziali. Come dimostra la ISS, dove la nostra industria ha realizzato il 50% dei moduli pressurizzati della parte occidentale della stazione, non solo il modulo permanente PMM Leonardo, l’infrastruttura del laboratorio ESA Columbus, i Nodi 2 e 3, la Cupola, ma anche la navicella cargo Cygnus prodotto dall’industria americana insieme a quella italiana. Per questo siamo in prima fila come Italia in seno all’ESA (Agenzia Spaziale Europea) per la costruzione dei moduli per la stazione spaziale cislunare chiamata Lunar Gateway e abbiamo le potenzialità per creare ambienti abitabili anche sulla superficie del nostro satellite”.
Con sede al Johnson Space Center della NASA a Houston, in Texas, le capacità del Gateway di supportare l'esplorazione e la ricerca sostenute nello spazio profondo includono porti di attracco per diverse tipologie di veicoli spaziali, spazio per permettere all’equipaggio di vivere e lavorare e indagini scientifiche a bordo per studiare Eliofisica, salute umana e scienze della vita, tra le altre aree. Il Gateway sarà dunque un avamposto fondamentale per lo sviluppo di tecnologie e capacità per supportare l'esplorazione della Luna e di Marte nei prossimi anni. Si tratta della prima stazione spaziale dell'umanità in orbita cislunare a supportare i piani di esplorazione dello spazio profondo della NASA, insieme al razzo Space Launch System (SLS), al veicolo spaziale Orion e allo Human Landing System (HLS) che invierà astronauti sulla Luna. La NASA sta ora concentrando lo sviluppo del Gateway sui primi due elementi: il Power and Propulsion Element (PPE) e l'Habitation and Logistics Outpost (HALO).
ELEMENTO DI POTENZA E PROPULSIONE
Il Power and Propulsion Element è un veicolo spaziale a propulsione elettrica solare ad alta potenza da 60 kilowatt che fornirà energia, comunicazioni ad alta velocità, controllo dell'assetto e capacità di trasferimento orbitale per il Gateway. Nel maggio 2019, la NASA ha selezionato Maxar Technologies di Westminster, in Colorado, per sviluppare e costruire i DPI. Il DPI è gestito dal Glenn Research Center della NASA a Cleveland, in Ohio.
AVAMPOSTO ABITATIVO E LOGISTICO (HALO)
HALO è il luogo in cui gli astronauti vivranno e condurranno ricerche durante la permanenza sul Gateway, ed è qui che i riflettori vedono al centro della scena l’Italia e in particolare il comparto industriale torinese di Thales Alenia Space. Northrop Grumman di Dulles, in Virginia, si è aggiudicata un contratto per la progettazione preliminare di HALO nel 2020 e il contenuto rimanente per HALO è stato finalizzato tra la NASA e Northrop Grumman attraverso la firma di un contratto nel luglio 2021. Ebbene, Thales Alenia Space è stata scelta da Northrop Grumman per fornire il modulo pressurizzato per HALO, un successo che rafforza il contributo di TAS al programma già avviato con lo sviluppo di componenti importanti della navicella spaziale ORION e fornendo all'ESA i moduli pressurizzati ESPRIT e I-HAB. Thales Alenia Space è infatti responsabile della progettazione e della produzione della struttura primaria di HALO (il modulo pressurizzato), del modulo e del controllo della pressione del vestibolo, di parte del sistema di protezione dai meteoroidi e della struttura che interfaccia i sistemi di attracco della NASA. Il design di HALO deriva dalla sonda Cygnus di Northrop Grumman, di cui Thales Alenia Space è partner di lunga data. Cygnus è un veicolo con capacità umana che fornisce rifornimenti, attrezzature di ricambio ed esperimenti scientifici alla Stazione Spaziale Internazionale. HALO ha lo stesso diametro di 3 metri di Cygnus, ma include un tratto di 1 metro di lunghezza per soddisfare le esigenze di volume abitabile per gli equipaggi in visita, portando la lunghezza totale di HALO a circa 7 metri.
“È una grande, fantastica sfida per la nostra azienda essere di nuovo parte della straordinaria avventura di tornare sulla Luna - in particolare aprendo la strada all'avamposto lunare essendo coinvolti in uno dei primi due elementi Gateway a essere lanciati, oltre a fornire il contributo europeo con ESPRIT e I-HAB” – ha detto l’ad Massimo Claudio Comparini, Senior Executive Vice President Observation, Exploration and Navigation di Thales Alenia Space. Walter Cugno, Vice President Exploration and Science Domain di Thales Alenia Space, ha aggiunto: "Sfruttando la linea di produzione attiva di Cygnus e la comprovata esperienza di volo, Thales Alenia Space porta a Northrop Grumman la capacità unica di fornire un modulo HALO economico e affidabile nei tempi necessari per supportare l'esplorazione lunare. Questa storia di successo di oltre 12 anni, così come la forte esperienza di Thales Alenia Space negli habitat dello spazio profondo, ci stanno permettendo di produrre questo nuovo modulo Gateway lunare nel rispetto della sicurezza e del comfort per gli astronauti”.
Gli alloggi pressurizzati forniranno sistemi di comando e controllo per l'avamposto lunare e porte di attracco per i veicoli spaziali in visita, come la navicella spaziale Orion, i lander lunari e i veicoli di rifornimento logistico. Il modulo HALO sarà la spina dorsale per il comando e il controllo e la distribuzione dell'energia attraverso il Gateway e svolgerà altre funzioni principali, tra cui l'hosting di indagini scientifiche tramite alloggi di carico utile interni ed esterni e la comunicazione con le spedizioni sulla superficie lunare. HALO consentirà inoltre l’aggregazione di ulteriori elementi abitabili per espandere le capacità del Gateway, sfruttando i contributi dei partner internazionali. Le batterie fornite dalla Japan Aerospace Exploration Agency (JAXA) alimenteranno HALO fino a quando i pannelli solari DPI non potranno essere distribuiti e durante i periodi di eclissi. Le interfacce robotiche fornite dall'Agenzia Spaziale Canadese ospiteranno carichi utili e forniranno punti base per le operazioni robotiche di Canadarm3. L’ESA (Agenzia Spaziale Europea) fornirà un sistema di comunicazione lunare per consentire comunicazioni ad alta velocità di trasmissione dati tra la superficie lunare e il Gateway.
IL GATEWAY: UN GRANDE PASSO NEL FUTURO DELLA SCIENZA
Il Gateway fornirà opzioni uniche per le scienze della Terra, l'eliofisica, le scienze lunari e planetarie, le scienze della vita, l'astrofisica e le indagini di fisica fondamentale, consentendo viste estese della Terra, del Sole, della Luna e dello spazio non possibili dalla superficie terrestre o dall'orbita terrestre. I primi tre strumenti scientifici per Gateway sono già stati selezionati. Due di loro, l'Heliophysics Environmental and Radiation Measurement Experiment Suite (HERMES) e l'European Radiation Sensors Array (ERSA), voleranno fuori dal Gateway per monitorare l'ambiente di radiazione del Sole e la meteorologia spaziale. HERMES, guidato dal Goddard Space Flight Center della NASA, monitorerà le particelle solari a bassa energia fondamentali per le indagini scientifiche del Sole, compresi i venti solari. ERSA, guidata dall'ESA, monitorerà le radiazioni a energie più elevate con particolare attenzione alla meteorologia spaziale. L’Internal Dosimeter Array (IDA) volerà all'interno dell'HALO per consentire lo studio degli effetti di schermatura delle radiazioni e migliorare i modelli fisici delle radiazioni per gli effetti del cancro, cardiovascolari e del sistema nervoso centrale, aiutando a valutare il rischio dell'equipaggio nelle missioni di esplorazione. IDA è stato costruito dall’ESA, con ulteriori strumenti scientifici della JAXA.
Dal 28 al 30 novembre tornerà a Torino, nei padiglioni di Lingotto Fiere, l’unica business convention internazionale per l’industria aerospaziale e della difesa in Italia
Ora che abbiamo capito in cosa consiste il progetto, vediamo una per una di cosa si occupano le 7 startup. DBSpace propone una pompa elettrica avanzata per motori a propellente liquido e ibrido: questo sottosistema semplificato è privo di turbina ed è basato su un power drive elettrico. I punti di forza della soluzione sono la riduzione dei costi, il riutilizzo e la flessibilità di missione. Evolunar è una società spin-off del Politecnico di Torino che intende sviluppare droni per l’esplorazione lunare, in particolare verso siti difficilmente accessibili come lava tube, crateri e regioni permanentemente in ombra. Ne è un esempio il suo LuNaDrone, un piccolo spacecraft di 15 kg per il volo autonomo al di sopra della superficie lunare: il progetto, orientato sulla flessibilità e modularità, lo rende compatibile con i lander lunari più piccoli, oltre che con una vasta gamma di categorie di payload, e permette di mantenere un basso costo evitando riprogettazioni complete al variare dei requisiti di missione. Nabu sviluppa soluzioni IoT (Internet of Things) e di analisi dei dati satellitari per migliorare la sostenibilità e l'efficienza nella gestione dell'acqua, in particolare dei sistemi di irrigazione in agricoltura, responsabili del 70% del consumo idrico nel mondo. Orbital Outpost Italy mira a diventare un importante fornitore di risorse critiche nello spazio, come idrogeno e ossigeno pressurizzati, acqua, calore ed energia. A tal fine, sta sviluppando sistemi altamente efficienti per l'estrazione di risorse in situ dalla Luna, principalmente acqua ed energia solare. REA nasce con l’obiettivo di offrire agli astronauti una soluzione per affrontare lunghi viaggi nello spazio senza problemi fisiologici e biochimici. Il prodotto principale dell'azienda è una tuta spaziale intraveicolare (IVA) progettata per interagire con i muscoli posturali e realizzata con un nuovo tessuto elastico brevettato, adatta all’uso in tutte le missioni a microgravità e, in futuro, nell'esplorazione lunare. SpaceMotionery è uno spin-off del Politecnico di Torino che propone una famiglia di apparecchiature di prova per consentire il collaudo di micro- e nano-satelliti e per la formazione tecnica nell’ambito spaziale. Il primo prodotto della startup è un sistema a basso costo in grado di simulare gli effetti della luce solare, mentre la seconda soluzione consiste in un banco di prova per la verifica e il test in modalità dinamica e black-box dei sistemi di determinazione dell'assetto e di controllo dei CubeSat. Stratobotic propone una piattaforma stratosferica (HAPS: High-Altitude Pseudo-Satellite) che opera a 20 km di quota dalla superficie della Terra e da lì offre servizi simil-satellitari per le telecomunicazioni e l’osservazione del pianeta.
La selezione di startup continuerà anche quest’anno e la prossima scadenza per l’invio delle candidature è lunedì 6 marzo 2023: sul sito web www.esabic-turin.it sono disponibili tutte le informazioni e i materiali per proporre il proprio progetto imprenditoriale innovativo.