Un’avventura straordinaria che
attraversa per intero il XX secolo e ci proietta nel futuro, qui ripercorsa
nelle sue tappe più importanti, dai primi voli alle nuove frontiere dell’esplorazione
interplanetaria. Una storia di pionierismo, avanguardia, grandi imprese e
avvenimenti talvolta drammatici. Un’epopea che, allargando lo sguardo, si lega
a doppio filo con la storia di tutti noi. Con la storia dell’Italia e di una
città, Torino, ma anche con l’evoluzione del costume, delle abitudini e dello stile
di vita delle persone.
Hanno detto: " Un libro che non può mancare nelle librerie degli appassionati di aviazione e di spazio "
The Cosmobserver
Una raccolta di interviste esclusive a dieci importanti personalità del mondo della scienza e dell’aerospazio, con un duplice obiettivo: da un lato scattare una fotografia sullo stato attuale del settore spaziale, raccontandone i diversi aspetti dal punto di vista dei suoi protagonisti; dall’altro proiettare lo sguardo del lettore verso il futuro, concentrandosi sulle prossime missioni di esplorazione planetaria, robotica e con equipaggio umano, non solo alla volta del Pianeta Rosso, ma anche della Luna e di altri corpi celesti, che vedono e vedranno l’Italia in prima fila.
Hanno detto: " Un Umanesimo dello Spazio"
Global Science
È probabile che la maggior parte dei torinesi non se ne renda
conto, ma Torino per l’astronautica è quasi “l’ombelico del mondo”, per dirla
alla Jovanotti (…). L’autore non scrive solo di tecnologia, ma anche e
soprattutto di persone: gli scienziati che lavorano ai progetti e gli
astronauti che hanno già vissuto l’avventura dello spazio e si preparano a
nuove esplorazioni (…). Fra questi un professore del Politecnico, Giancarlo
Genta, l’unico italiano coinvolto nel progetto Breakthrough Starshot creato da
Stephen Hawking e lanciato verso il futuro all’ennesima potenza. Si tratta
infatti di mandare una micro-sonda sulla stella più vicina al Sole, che si
trova pur sempre a 4 anni luce da noi. Sì, Torino sembra proprio l’ombelico, lo
sanno anche su Proxima Centauri (...).
di Luigi Grassia