CONTROLUCE, IL LOCALE CHE NON TI ASPETTI A TRASTEVERE

Controluce è innanzitutto un modo di essere, molto ben definito. In primo luogo, in cucina: qui si mette nel piatto qualcosa di riconoscibile, proponendo una cucina moderna, ma intima, distante dai complicati voli pindarici contemporanei che troppo spesso si allontanano dalla genuinità, e distante anche dalle altre insegne trasteverine. Un ristorante che nasce proprio per distinguersi dai tanti locali di Trastevere che propongono ai turisti la stessa cucina, spesso di qualità medio-bassa, e che purtroppo hanno portato a considerare sempre meno il quartiere per un’esperienza culinaria autentica e di qualità. 

Anche la scelta della location è significativa: via della Luce, nel cuore del rione, tra San Francesco a Ripa e Santa Cecilia in Trastevere, è un’affascinante stradina che colpisce per la sua bellezza e tranquillità, lontana dal grande flusso turistico e dal traffico. Un vero secret spot in un angolo insolito di Trastevere dove il tempo sembra essersi fermato. 

Ed è proprio il tempo la chiave di volta di questa storia. La storia di Controluce è infatti quella di una grande amicizia, nata sui banchi di scuola e destinata a durare tutta la vita. Siamo nel 1992, nelle aule della facoltà di Matematica dell’Università di Roma La Sapienza. Due giovani studentesse, Laura Marasà e Simona Mochi, si conoscono e scoprono di avere molte cose in comune, oltre allo studio della matematica: una su tutte, il pallino per la cucina e il sogno di aprire un ristorante. Entrambe hanno ereditato l’amore per la tavola dalle mamme e dalle nonne, che hanno trasmesso loro le grandi ricette e i segreti della cucina italiana. Laura e Simona diventano presto grandi amiche e scoprono di condividere il piacere di trascorrere le sere libere nelle rispettive case, piuttosto che al mare o in campeggio, per divertirsi ai fornelli. Poi, come sempre accade, la vita fa il suo corso: i matrimoni, il lavoro, i figli. Ma il legame tra loro rimane così come il loro sogno: ed ecco che finalmente, nel settembre 2022, lo realizzano e Controluce apre le sue porte.

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Oggi il regno di Laura è la sala, anche se in passato ha avuto esperienze importanti in cucina e in particolare nella pasticceria, sua grande passione da sempre che adesso mette al servizio di Controluce. Simona invece gestisce principalmente la parte amministrativa e di back office, forte della sua esperienza professionale nel campo della consulenza ma non disdegna anche incursioni in sala. In cucina il team è composto dallo chef Edoardo Bellucci, giovane talento classe ‘93, e dal sous chef Francesco Luciani (classe ’90) specializzato nei primi. Colonna portante del servizio in sala è Daniela Volpetti. Segni particolari? Il tratto distintivo della squadra consiste nell’essere tutti romani di nascita, ma con diverse regioni italiane nel sangue: Laura è mezza trentina e mezza siciliana, Simona ha origini marchigiane, Edoardo è per metà toscano, Francesco per metà abruzzese. Ecco perché a volte tra i fuori menu di Controluce si possono trovare la polenta, i canederli, le pallotte cacio e ova, la verza marinata, la pappa al pomodoro, il tartufo di Acqualagna o il cannolo siciliano.

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LA CUCINA DI CONTROLUCE

Il concetto di “comfort” è un’altra caratteristica che sta alla base del progetto: da Controluce, infatti, il menu viene ideato con l’obiettivo di far sentire il cliente a casa, facendogli ritrovare quei sapori e quei profumi genuini delle ricette casalinghe, delle mamme e delle nonne, rinnovate però attraverso tecniche di cucina contemporanea e presentazioni attente. Questa idea di accoglienza ben si comprende appena si varca la soglia del locale e si avverte la sensazione di entrare in casa di amici, piuttosto che in un luogo estraneo.

Tra i must del ristorante, le grandi ricette regionali della cucina italiana come il baccalà mantecato, la pasta alla Norma, la caponata, gli stracotti di carne e le paste con il ragù di di agnello o di lepre. A questi si aggiungono i piatti signature più moderni che però non dimenticano mai l’intimità della gastronomia italiana: un esempio fra tutti, lo spaghettone affumicato Pastificio Verrigni con cozze e broccoletti.

Immancabile il mare, con prelibatezze come il polpo grigliato, i tonnarelli con aglio nero, battuti di gamberi crudi e pane al basilico. Senza dimenticare ovviamente i piatti iconici della tradizione romana: gricia, amatriciana, gnocchi alla romana, l’ovetto in trippetta e l’abbacchio. Una menzione speciale per la Carbonara, sicuramente una delle migliori della città.

Sempre presenti alternative vegetariane, come la cotoletta di melanzana o la bistecca di broccolo romano. E molta attenzione anche al gluten free.

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Un capitolo a parte per i dolci, che da Controluce giocano un ruolo importante. Tutti rigorosamente creati artigianalmente in cucina e ideati da una delle proprietarie, Laura Marasà, che non ha mai dimenticato il suo primo amore, la pasticceria. Sicuramente tra i più rappresentativi spicca il Caffè Leccese: un dessert che richiama i sapori salentini, realizzato con panna cotta al latte di mandorla, salsa di caffè e cacao, panna montata e mandorle caramellate che viene servito, come se si fosse a casa di amici, in una tazza da tè in ceramica antica.

In continuità con la cucina, il lavoro sulla carta dei vini è importante e riprende quel filone legato all’autenticità grazie a un’attenta ricerca di produttori medio-piccoli, per scovare etichette poco conosciute e di grande qualità. Una carta di referenze quasi tutte italiane – unica eccezione per lo champagne – creata con la consulenza del sommelier Stefano Parenti.

Il risultato è una bella fotografia del panorama vitivinicolo nostrano: vini del territorio laziale, come Bellone e Cesanese, insieme ad eccellenze toscane, piemontesi, siciliane, pugliesi e di molte altre regioni. Importante anche la presenza delle bollicine, dal Metodo Charmat al Metodo Classico. Buona attenzione anche ai vini dolci.

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LA FILOSOFIA E GLI AMBIENTI DI CONTROLUCE

Controluce è quindi il posto che mancava a Trastevere e punta sul riportare i romani (e non solo) a mangiare nell’affascinante rione. Un’operazione fatta in maniera genuina, senza arroganza: proprio per questo oggi, ad un anno esatto dall’apertura, apre le sue porte per presentarsi al grande pubblico e raccontare con sincerità la propria filosofia di ristorazione e accoglienza.

“Quando i clienti stranieri ci chiedono gli spaghetti meatballs la strada è in salita! Cominciamo a raccontare che la nostra idea di cucina è diversa e quasi sempre riusciamo a convincerli, il finale è sempre lo stesso: escono sorridenti e soddisfatti. A Trastevere non è facile… ma le grandi sfide ci piacciono”

Appena si arriva in via della Luce 44 si viene immediatamente colpiti dal dehors: un angolo con circa 30 coperti per godere delle splendide giornate di sole trasteverine, di fronte a un palazzo storico e con una bellissima vite australiana che fa da scenografia. Quando si entra l’impatto non è da meno: ambiente inclusivo, colori definiti e una carta da parati inglese che conferisce al locale un aspetto più da salotto di casa che da ristorante.

La sala interna principale conta circa 30 coperti, mentre altri 15 sono offerti da una deliziosa ed elegante saletta più arretrata, perfetta per eventi privati. Il progetto è stato seguito direttamente dalla proprietà insieme allo studio di interior design di Priscilla Marongiu e Daniele Giorgi.

Il ristorante è aperto a pranzo e a cena dalla domenica al giovedì; il venerdì e il sabato, solo a cena. Info e prenotazioni allo 06/58.14.839, scrivendo a info@contro-luce.com o visitando il sito www.controluce.com.

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