Nasco a Torino il 6 giugno del 1983, di buon mattino, il primo giorno della settimana. Giornalista fin dai tempi del liceo, prima per diletto e poi per mestiere, nel 2007 mi laureo in Scienze Politiche e l'anno successivo inizio a scrivere per la testata della mia città, La Stampa, sulle colonne dell'inserto culturale Torinosette diretto da Gabriele Ferraris e Cristina Caccia, occupandomi in particolare di enogastronomia, spettacoli e sport, anche nell'edizione on line. Da grande appassionato di musica non mi sono fatto mancare negli anni universitari collaborazioni con riviste nazionali e webzine di settore, fra cui la storica Rockerilla, da molti considerata ancora oggi la più influente rivista di rock alternativo in Italia. Questo ben prima che i cd diventassero dei frisbee per far divertire il gatto in giardino.

Sono stato nel nucleo di giovani fondatori di Digi.To, progetto di città digitale promosso dal Settore Politiche Giovanili di Torino in occasione dei Giochi Olimpici Invernali del 2006, al centro della mia tesi di laurea sul citizen journalism e per cui ho curato la sezione Orecchio della guida Torino…in che Senso?, tradotta in 5 lingue. 

Un'altra grande passione, quella per le stelle e lo spazio, mi ha portato alla pubblicazione di due libri. Nel 2017 ho pubblicato il libro Da Torino verso Marte – Dalla conquista del cielo alla conquista dello Spazio (Daniela Piazza Editore) con la prefazione del presidente dell'Aeroclub Torino Angelo Moriondo, cui è seguito L’Italia nello Spazio – Il racconto dei suoi protagonisti (Cartman Edizioni); il volume contiene interviste esclusive a personalità del calibro di Piero Angela, Paolo Nespoli, Giorgio Saccoccia, Piero Bianucci, Walter Cugno, Giancarlo Genta e la prefazione firmata dall’astronauta Luca Parmitano dell'ESA - European Space Agency, primo italiano al comando della ISS - International Space Station.  

Ho ideato il format scientifico-culinario La Cena Spaziale con cui, in qualità di G-Astronauta, porto la divulgazione scientifica nei ristoranti gourmet. Sono tra i panelist alla prima edizione del convegno Maratona Spazio - Sfide e opportunità dalla quinta dimensione tenutosi nel 2023 alla Camera dei Deputati. 




CHI 
È IL G-ASTRONAUTA?


 

Un nome d’arte? Un eteronimo? Un alter ego? Un personaggio fantasy? Un brand? Niente di tutto questo, o per meglio dire solo un po’ di tutto questo…a ben guardare, più che domandarsi chi sia il G-Astronauta, sarebbe meglio chiedersi che cosa sia il G-Astronauta. Se il termine Gastronauta sul dizionario indica una sorta di turista gastronomico tout court, per la figura del G-Astronauta qui presente (rigorosamente con il trattino - tra la G e la A, perché sì, è così, la differenza la fanno sempre i dettagli) il discorso è un po’ più articolato. Il neologismo non è solo un gioco di parole che racchiude due grandi passioni e un’attitudine, quella a muoversi per scoprire e raccontare il mondo (e lo spazio) che ci circondano, ma un progetto di comunicazione declinato su più livelli e attraverso più canali, che si rifà al cosiddetto brand journalism.


Nel caso specifico del G-Astronauta il concept giornalistico è focalizzato su tre settori ben precisi: food & wine, space e lifestyle, ovvero i tre pilastri interconnessi su cui si fonda il brand stesso del G-Astronauta.

Ultimo tassello del puzzle – almeno per il momento – la nascita nel 2023 del sito su cui state navigando, con le Top News del G-Astronauta dedicate al meglio dei settori food & wine, space e lifestyle.

Una visione d’insieme che nasce da una ferma convinzione: quella che fare comunicazione in maniera trasversale e multicanale, sia la chiave per cogliere lo zeitgeist, lo spirito del tempo. Un tempo in cui tutto è sempre più interconnesso e c’è bisogno di nuovi linguaggi, nuovi codici, nuovi stili e nuove voci per provare a comprendere la complessità del reale. Il dialogo tra mondi diversi genera un ritorno virtuoso per tutte le comunità in nome di valori contemporanei e sempre più importanti da comunicare: cultura del rispetto, conoscenza, valorizzazione dell’eccellenza, sostenibilità, biodiversità, riduzione degli sprechi, ottimizzazione delle risorse, democratizzazione della tecnologia e dell’innovazione.

Come si fa a comunicare una vocazione? - mi è stato chiesto una volta. 

La risposta che do è questa.