REPORT - LA CENA SPAZIALE 2023
 

LA CENA SPAZIALE 2023
ALLA TENUTA BERRONI DI RACCONIGI 

IN OCCASIONE DELLA 3ª GIORNATA NAZIONALE DELLO SPAZIO, GRANDE SUCCESSO PER IL FORMAT SCIENTIFICO-CULINARIO IDEATO E CONDOTTO DAL G-ASTRONAUTA
    
  

Grande successo per la Cena Spaziale 2023, che si è tenuta per la prima volta in occasione della Giornata nazionale dello Spazio. Dopo il successo dell’edizione “in hangar” la scorsa primavera al campo volo dell’Aeroclub Torino, nell’ambito dell’evento benefico Il Valore della Vita, il format scientifico-culinario ideato e condotto dal qui presente G-Astronauta è tornato nella sua originale versione “indoor” in una delle più belle dimore storiche del Piemonte.

L’evento si è svolto nel nuovo ristorante La Serra dei Berroni, all'interno della Tenuta Berroni di Racconigi (CN), a mezz’ora di macchina da Torino, dove la chef Elisabeth Mühlmann ha preparato per l’occasione un intero menu ispirato alle meraviglie del cosmo e alle missioni spaziali verso Luna e Marte. 

A impreziosire la serata come sempre un dream team di "scienziati di buona forchetta", in questa occasione formato da: Walter Cugno, vicepresidente Exploration and Science Domain a Thales Alenia Space Italia e direttore responsabile del sito aziendale di Torino; Liliana Ravagnolo, Mission Operations & Training Manager ed esperta di cibo spaziale in ALTEC; Paola Mogliotti, direttrice di I3P, incubatore del Politecnico di Torino e responsabile del progetto Terra&Tech.

Ad accompagnare le portate della cena, le pregiate etichette del Consorzio Tutela Vini d’Acqui docg e dell’azienda vinicola Silvano Bolmida di Monforte d’Alba, alla presenza dei produttori che hanno presentato le loro cantine e i vini in abbinamento ai piatti della serata.

Il format è stato lo stesso che molti di voi, aficionados delle cene spaziali, già conoscono: ottima cucina, ottimi vini e pillole di spazio in compagnia di importanti ospiti del mondo scientifico e aerospaziale. Questa edizione della Cena Spaziale 2023, tuttavia, è stata un po' più speciale delle altre...

Il 15 dicembre 1964, infatti, veniva lanciato in orbita il primo satellite italiano, il San Marco I. A cinquantanove anni di distanza, sabato 16 dicembre 2023, l’Italia ha dunque celebrato la terza Giornata Nazionale dello Spazio con molteplici iniziative in tutta la penisola, per ricordare i tanti passi che gli uomini e le donne della Terra hanno mosso al di fuori del nostro pianeta, grazie a viaggi spaziali, a sonde, a sistemi di osservazione e a conoscenze scientifiche sempre più avanzate. 

Motivo per il quale a inizio serata è stata ricordata la figura dell'ingegner Luigi Broglio, che proprio una sera a cena - in occasione del congresso del COSPAR - Committee on Space Research - tenutosi nell'aprile del 1961 a Firenze, presentò l'iniziativa ad Arnold W. Frutkin (capo dell'Ufficio per la Cooperazione Internazionale della Nasa) e davanti a un piatto di pappardelle alla lepre e a un buon Chianti convinse gli americani ad appoggiarlo nel progetto di realizzare un satellite 100% italiano.

La Cena Spaziale è stata dunque un saporito omaggio al ruolo dell’Italia nello Spazio e alla sua industria di eccellenza a livello mondiale. Ad allietare la serata con i loro racconti tra una portata e l’altra, intervistati dal vostro G-Astronauta, sono stati come sempre illustri ospiti del mondo aerospaziale torinese e italiano, con cui si è parlato dell'importanza dello Spazio per la vita sulla Terra, accompagnando i talks con coinvolgenti video e immagini delle più recenti missioni.

***Sotto una carrellata di immagini delle passate edizioni della Cena Spaziale 

IN RAMPA DI LANCIO: DALLA TERRA ALLO SPAZIO A/R 


Vediamo i temi al centro della Cena Spaziale 2023. Con un pilastro dello spazio del calibro di Walter Cugno si è parlato del Lunar Gateway, la stazione in orbita cislunare che dalla seconda metà degli anni ‘20 riporterà l’uomo e la prima donna sul suolo selenita, aprendo la strada all’esplorazione umana dello spazio profondo. Si è guardato anche a Marte e ai programmi per l’esplorazione robotica e umana del Pianeta Rosso, che trovano in ALTEC, a Torino, un centro di controllo unico al mondo collegato con le agenzie spaziali NASA ed ESA oltre a un vero e proprio simulatore del terreno marziano.

Ma come si mangia nello spazio? E come può cambiare la dieta a seconda che ci si trovi in orbita sulla Stazione Spaziale Internazionale, sulla Luna o si debba affrontare un viaggio di lunga durata verso Marte? Ce lo ha raccontato l’esperta di space food Liliana Ravagnolo, tra le prime donne in Italia a conseguire l’attestato NASA per l’addestramento degli astronauti, che ha portato con sé alcuni campioni di cibo spaziale distribuiti tra i tavoli dei commensali. 

Un viaggio dalla Terra allo Spazio e dallo Spazio alla Terra, andata e ritorno, visto che le missioni spaziali oggi non servono solo a raggiungere altri pianeti, ma anche – e soprattutto – a migliorare la vita di tutti i giorni, qui, sul pianeta che ci ospita. Restando in tema enogastronomico, oggi i dati satellitari vengono utilizzati ad esempio per l’agricoltura di precisione - la cosiddetta agricoltura 4.0 - così da ottimizzare raccolti, ridurre gli sprechi, monitorare lo stato di salute delle piante, dai cui frutti otteniamo i prodotti che finiscono sulle nostre tavole. A questo proposito, come ha raccontato Paola Mogliotti, sono diverse le startup innovative in I3P che sviluppano interessanti tecnologie per rendere più sostenibile e sicuro il settore agroalimentare. Guardando al mondo dei vini, in particolare, grazie alla collaborazione tra l’incubatore I3P del Politecnico di Torino e Filiera Futura è nato Terra&Tech, il primo programma nazionale di Open Innovation rivolto al settore vitivinicolo del Paese, che nei mesi a venire si articolerà in una ricca serie di attività a stretto contatto con la filiera produttiva del vino per catalizzare nuovi incontri fruttuosi tra la tradizione enoica e l’innovazione tecnologica.

Qui sotto la Gallery della serata!

LA LOCATION E IL MENU ISPIRATO AL COSMO 


Dopo essere stata presentata con successo in ristoranti e prestigiose location del Torinese, come lo stellato Spazio 7 della Fondazione Sandretto Re Rebaudengo, Birichin, Casa Vicina a Eataly e Green Pea, oltreché in versione estiva all’aperto nell’ambito di (G)ASTRONOMIEIl Festival degli scienziati di buona forchetta al Castello Reale di Moncalieri e al campo volo dell’Aeroclub Torino, la Cena Spaziale 2023 è giunta per la prima volta in provincia di Cuneo, alla Tenuta Berroni, alle porte di Racconigi. Un luogo magico che nel 1773, il nobile De Laugier, d’origine francese, trasformò da antica cascina in residenza di villeggiatura.

Un nucleo a sé, circondato da un grande parco secolare, che all'interno accoglie una cappella e la dimora incorniciata da poderi, scuderie e dipendenze. Grazie alla famiglia che dagli inizi del’900 ne custodisce e tramanda la storia, il 250° anniversario della proprietà è stata occasione per ridare splendore a decori ed architetture originali.


La serata di sabato 16 dicembre si è svolta infatti nelle antiche serre che dalla prossima primavera accoglieranno il nuovo ristorante della Tenuta. La Cena Spaziale è stata quindi un’anteprima del rinato spazio e il menu ha portato la firma della giovane e talentuosa chef Elisabeth Mühlmann, che per la serata ha studiato alcuni piatti ad hoc ispirati allo spazio.

La serata si è aperta con lo Space Welcome, l’aperitivo di benvenuto con buvette e fritti a passeggio accompagnati dalle bollicine di Acqui Brut Rosé della Cantina La Torre di Castel Rocchero. Ci si è poi accomodati agli eleganti tavoli conviviali, per la cena placée: si è iniziato con due antipasti, Pinzimonio Spaziale e La Via Lattea, deliziosi sformatini di ricotta Agri Berroni in una galassia di ketchup di Peperoni di Carmagnola e miele Millefiori di alta montagna, serviti in abbinamento al vino di un'altra cantina selezionata dal Consorzio Tutela Vini d’Acqui, l'Acqui Rosè fermo docg di Marenco Vini. Il primo Moon To Mars, un delicato risotto integrale con porri e nocciole, buonissimo, è stato servito in doppio abbinamento al "bianco lunare" del Sauvignon Blanc “Langhe Antica Novella” docg 2021, in formato Magnum, e al "rosso marziano" del Barolo docg Bussia 2018 dell’azienda vinicola Silvano Bolmida di Monforte d’Alba. 

Si è quindi proseguito con un secondo da veri gourmand, la Costellazione dei Pesci, un’interpretazione in chiave astronomica del baccalà mantecato, con filetti di baccalà fritti e chips di patate viola, lasciando ai commensali la possibilità di scegliere se accompagnare il piatto con bianco o rosso di Silvano Bolmida degustati con il risotto, per chiudere in dolcezza il Sorbetto dell’Astronauta by Agri Berroni, preludio alla golosissima Bavarese alla Nocciola delle Langhe, con gelée di lamponi e croccanti al cioccolato fondente, in abbinamento al Brachetto d’Acqui docg dell'azienda agricola Ivaldi Dario. 

E PRIMA DI CENA...UN TOUR GUIDATO NELLA CITTA' DI SCHIAPARELLI 

Forse non tutti lo sanno, ma non lontano da Tenuta Berroni, Savigliano è la cittadina che ha dato i natali a Giovanni Virginio Schiaparelli - l’astronomo scopritore dei cosiddetti “Canali di Marte”, di cui custodisce numerosi ricordi.

L’Assessorato alla Cultura del Comune di Savigliano, in occasione della Cena Spaziale e della Giornata nazionale dello Spazio, per la prima volta festeggiata nella provincia di Cuneo, ha deciso di proporre un’originale visita gratuita dedicata a questo suo illustre concittadino.

Il tour, organizzato in collaborazione con l’Ufficio turistico, è partito nel pomeriggio di sabato 16 dicembre, alle ore 15 dal Museo Civico, dove sono conservati oggetti e cimeli della vita e dell’attività di Schiaparelli, donati dal figlio nel 1913 alle neonate collezioni civiche.

Seppur nato fuori città, in prossimità della fornace da mattoni della famiglia, l’adolescenza del celebre astronomo è legata al cuore di Savigliano. Gli Schiaparelli vissero infatti a poca distanza proprio dal Museo Civico e il piccolo Giovanni andò a scuola nel complesso conventuale di San Pietro, che al tempo accoglieva tutti gli istituti scolastici. Il futuro astronomo lasciò Savigliano per proseguire gli studi universitari. Ma continuò a frequentare il parroco di Santa Maria della Pieve, con cui condivideva la passione per l’astronomia. Avvicinandosi a piazza Santa Rosa non mancherà un cenno alla Stella saviglianese che campeggia oggi in Piazza del Popolo: riproduce quella che corona la Mole Antonelliana di Torino e fu progettata proprio a Savigliano. Uno spunto in più per ricordare come il piccolo Giovanni si appassionò al cielo. La visita si conclude nella Torre Civica di Savigliano. Per anni chiusa al pubblico, ora è il fulcro del progetto “SantaRosa-Prospettive Cittadine" condiviso tra il Comune e l'Associazione Civitas. Un simbolo della cittadina che in futuro dovrebbe dedicare uno spazio al celebre astronomo saviglianese e che sarà il focus di varie iniziative culturali.

La visita, a pochi giorni dal Natale, è stata anche occasione per alcuni accenni alle comete che segnarono tutta la vita dell’astronomo e su richiesta è stata abbinata a un aperitivo con il tradizionale “Paulin” della Pasticceria Scaraffia

Informazioni sulle Cene Spaziali e sui prossimi eventi del G-Astronauta nella sezione Eventi del sito.