DAMPLIN REVOLUTION - IL FUTURO DELLA PASTA È FREE FROM

Avete presente quel favoloso algoritmo che alcune delle più popolari piattaforme per l’ascolto di musica digitale in streaming utilizzano per permetterci di creare una stazione radio personalizzata, in base ai nostri brani preferiti? Ecco, immaginate che anziché parlare di gusti musicali, si parli di gusti veri e propri, in cucina. Adesso immaginate che un sito vi permetta di ricevere un servizio analogo per quel che riguarda il cibo, i piatti che porterete in tavola a casa vostra: dapprima “customizzando” ad hoc il vostro prodotto, scegliendo gli ingredienti che più vi piacciono e quelli che invece volete assolutamente evitare, poi ricevendo (se lo volete) dei suggerimenti sulle esperienze gastronomiche più in sintonia con il vostro palato.

Il tutto “configurabile” comodamente on line, dal vostro smartphone o pc, scegliendo se passare a ritirare o ricevere direttamente a casa il prodotto, pronto per essere cucinato e impiattato. Il tutto con la massima attenzione alla qualità delle materie prime e alla “sostenibilità” del packaging.

Ebbene, questo è un po' il concetto da cui nasce Damplin, rivoluzionario marchio per il free from gourmet che ha il suo quartier generale a Torino, al ristorante Alma Latina, laboratorio-fucina e hub ideale in questa fase di lancio per permettere il ritiro e le spedizioni sul territorio da un luogo sicuro e 100% senza glutine. Sino a fine anno per gli amici di Alma Latina che seguiranno le istruzione indicate nel voucher scaricabile da qui, il 15% di sconto sull'ordine di Damplin.  

Damplin è infatti il primo brand proprietario della Sisu, startup innovativa nel settore food tech nata nel 2022 con l’obiettivo di fornire al consumatore strumenti digitali semplici per configurare il proprio prodotto alimentare free from, su misura, secondo esigenze, bisogni, gusti e necessità particolari.

 IMG_4406JPG

Questo è possibile attualmente con box esperienziali, molto presto con la configurazione del Damplin attraverso un algoritmo già allo studio con l’innovation hub di Junto, ecosistema di talenti che promuove processi di trasformazione digitale e produce innovazione attraverso la contaminazione (tra discipline, culture, arti, approcci, tecniche...), intesa come processo attivo in cui realtà anche distanti entrano in contatto e si trasformano reciprocamente, generando, come risultato, soluzioni nuove.

Punto di partenza di questa rivoluzione nell’approccio alla realizzazione del prodotto alimentare, il più iconico dei piatti italiani: la pasta. Una pasta per tutti, ma non una pasta qualsiasi: il Damplin, appunto. Un nome che è una via di mezzo tra il Dumpling orientale e il Plin della tradizione piemontese, dietro al quale si cela una linea di pasta 100% senza glutine e senza lattosio, pensata per tutti, non solo per chi soffre di intolleranze alimentari o allergie.

Tra i valori che animano il progetto, infatti, un posto centrale lo occupa l’inclusività. In che modo? Coinvolgendo i clienti nella creazione di una pasta buona, sicura, di qualità e contemporanea, ripiena o lunga, dove il “senza” diventa libertà di scegliere: senza glutine, senza lattosio e senza carne – per citare le richieste più gettonate – da ricevere a casa o passare a ritirare al locale, completa di ricetta e istruzioni per realizzare un piatto da ristorante gourmet. Il tutto con un occhio di riguardo alla sostenibilità, attraverso soluzioni concrete nella scelta del packaging riciclabile, nelle strategie di distribuzione e nella lotta allo spreco alimentare.

IMG_1322JPG

Il G-ASTRONAUTA, dal canto suo, non poteva che andare a toccare con mano, anzi con forchetta, la fondatezza di quanto si è fin qui detto. 

Ebbene, il percorso gustativo che mi è stato proposto ha visto sfilare alcune delle ricette che trovate sul sito www.damplin.it e posso garantire che meritano davvero di essere assaggiate: dai Damplin ripieni ai peperoni con bagna caoda ai Damplin alle due carni, semplici con burro e parmigiano come vuole la tradizione, passando per i succulenti Damplin ripieni al cacio e pepe con booster cremoso al pepe nero e pecorino sino ai Damplin ai formaggi (leggi Gorgonzola), con salsa cremosa alle pere e burro alle noci, le ricette sono una più buona dell’altra.

Le Box Gourmet sono già disponibili sul sito e presto potrete essere voi i creatori del vostro Damplin: scegliendo ingredienti, farcia, pasta e abbinamenti, con un contorno di suggestioni cinematografiche, video e consigli nel blog dedicato.

LA SQUADRA DEL DAMPLIN

Ed ora è il momento delle presentazioni. Chi c'è dietro al Damplin? Testa e cuore del progetto è Elena Vaccarino. Dopo un inizio gratificante nel gruppo internazionale Waste Management per il quale a soli 23 anni diventa EDP Manager per il Nord Ovest d'Italia, lascia studi e carriera - ma non le due figlie - per aprire nel 1993 il primo ristorante autenticamente messicano a Torino, Las Rosas, sede storica di via Giachino. Nel 1998, raddoppia con l'apertura nel quadrilatero romano della Taqueria Las Rosas, locale che nel 2023 compie felicemente 25 anni. Dal 2008 decide di specializzare i locali Las Rosas nell'accoglienza dei clienti celiaci, con la guida e il rigore imposto dall'AIC (Associazione Italiana Celiachia). Nel 2012 ha inaugurato Alma Latina, a Torino in San Salvario, messicano contemporaneo e aperto alla cucina latina in senso più ampio.

Dal 2017 prima, con la collaborazione di Davide Damiano, esperto di farine e panificazione senza glutine, e poi con l'arrivo in Alma Latina di chef Daniele Rossi con il suo bagaglio cosmopolita, ha iniziato la conversione di Alma Latina fino ad arrivare oggi ad una cucina solidamente 100% glutenfree e (quasi interamente) lactose free. Il progetto Damplin può così finalmente partire, grazie ad anni di studio, sperimentazione, dedizione e una grande visione imprenditoriale e del lavoro di tutto lo staff Sisu.

Con lei il cofondatore del progetto Stefano Moretta, nello staff di Las Rosas Taqueria dal 2011 e poi di Alma Latina, dal 2020 partecipe nella trasformazione del concept del punto vendita sia in termini di riposizionamento nel mercato del free-from, che di digitalizzazione, organizzando la gestione del delivery proprietario. In cucina i già citati Davide Damiano e Daniele Rossi, al controllo di qualità Leonardo De Ruvo, consulente per la parte relativa alla Finanza d’Impresa Giovanni Fasano e alla comunicazione – anche visiva – la food blogger e scrittrice Chiara Caprettini, autrice delle immagini che trovate sul sito e a corredo di questo articolo.

IMG_5304JPG