IN TOSCANA AL VIA LA STAGIONE DEL TARTUFO MARZUOLO
San Miniato è una delle principali zone di raccolta tartufigene in Toscana. Per una felice combinazione di vegetazione e substrato geologico è luogo di raccolta del Tartufo Bianco delle Colline Sanminiatesi. Fuori dalla stagione del “Re bianco” si trovano altre varietà. Fra queste il tartufo Marzuolo (Tuber Borchii o Tuber Albidum Pico), appartenente sempre alla famiglia del tartufo bianco. La denominazione deriva dal mese prediletto per la raccolta, marzo. Il nome scientifico Tuber Borchii fa riferimento al Conte De Borch, studioso e biologo polacco che per primo studiò le sue caratteristiche botaniche nel 1780. Una ricerca che lo portò a scoprire che i tartufi sono funghi e non tuberi come fino ad allora si credeva.
In Toscana, il Marzuolo si sviluppa nell’area costiera del territorio pisano, nelle zone dove cresce il tartufo bianco, vale a dire nell’entroterra a sud dall’Arno, nelle colline della valle dell’Elsa, dell’Egola e dell’Era. L’ambiente ideale del tartufo Marzuolo è il bosco di pini, ma lo si può trovare anche lungo le sponde dei corsi dacqua o dei fossati popolati di salici e pioppi e nei viali di tigli. Il terreno ideale è quello sabbioso o composto da materiale organico molto fine. Molto idoneo è anche quello calcareo oppure argilloso con presenza di silice. Il tempo di raccolta va dal 10 gennaio al 30 aprile. Il Marzuolo è contraddistinto da una scorza biancastra e una polpa tendente al bruno, quasi violaceo. Il suo aroma è penetrante e persistente, un po´ piccante e agliaceo e per questo molto gradevole. Le sue dimensioni, in genere, sono ridotte e non superano quelle di un uovo. La sua forma, per lo più tondeggiante, dipende dalla natura del terreno: se questo è soffice diventerà più liscio, se al contrario è compatto, dovrà faticare a farsi spazio, e diventerà bitorzoluto e nodoso.
Da oltre cento anni a San Miniato
si fa commercio del tartufo e da oltre mezzo secolo le piazze della città
ospitano la Mostra Mercato Nazionale del Tartufo Bianco delle Colline
Sanminiatesi. È normale che ad autunno si festeggi sua Maestà il Tuber
Magnatum Pico, ma una nobile terra tartufigena come San Miniato non può non
celebrare la ricca cultura materiale del tartufo in tutti i mesi dell’anno.
Nel freddo terreno invernale cresce un fungo dal sapore pungente che si presta
ad essere gustato con l’arrivo del mese di marzo: è il Tartufo Bianchetto,
appunto detto il Marzuolo. La cittadina come un bocciolo a primavera
si schiude dopo l’inverno e così si aprono tutti i suoi angoli storici e gli
scorci paesaggistici più suggestivi, con gli chef dei ristoranti della zona che
impreziosiscono i loro menù con prelibati piatti a base di tartufo. Qualche
indirizzo? Dal ristorante Genovini (tel. 0571/46.01.16 –
338/34.09.855) al Mggese (tel. 0571/17.23.546), dal Pepenero (tel.
0571/41.95.23) alla Piccola Osteria del Tartufo con Enoteca (tel.
0571/54.36.32) sino alle pizzerie, dal Collebrunacchi (tel.
0571/40.95.93) alla Taverna dell'Ozio (tel. 0571/46.28.62), ci sono proposte
per tutti i gusti, tutti gli appetiti e tutte le tasche.
LE FIERE DI MARZO NEI BORGHI DI CORAZZANO E CIGOLI
Il piccolo centro di Corazzano
racconta di arte, natura e di un antica cultura contadina che ha oggi nel
Tartufo il suo protagonista d’eccellenza. A far da corona al Paese,
oltrepassata Casastrada e imboccata la vecchia Strada rotta, si aprono infatti
i boschi dove i primi cercatori venuti dalla Romagna, oltre un secolo fa,
insegnarono la difficile arte dell’andare a “cercar tartufi”, e questa preziosa
attività continua ancor oggi a dare i suoi frutti. Attratti dalla bellezza dei
suoi meravigliosi paesaggi, i visitatori giungono infatti in questo borgo da
tutta la Toscana (e non solo), per godere dei prodotti raccolti nelle varie
stagioni dai tartufai. Un piccolo borgo rurale, ma al tempo stesso
un’orgogliosa cittadina che ha mantenuto intatta la sua identità nonostante il
mondo intorno a lei stesse cambiando. Corazzano vede animarsi ogni suo angolo
in occasione delle frequenti iniziative che si tengono nel paese, tra cui la
Fiera Mercato del Tartufo Bianco in ottobre e, da quest’anno, dalla prima Sagra
del Tartufo Bianchetto che si terrà sabato 11 marzo dalle
ore 19,30 a cena e domenica 12 marzo dalle ore 12,30 a pranzo e dalle ore 19,30
a cena (info e prenotazioni al Bar Corazzano tel. 0571/84.84.62 o al
Circolo Corazzano tel. 0571/46.28.04).
Nel weekend successivo ci si sposta a Cigoli, dove il terzo fine
settimana di marzo si allestisce ormai da ventitré anni la grande Mostra
Mercato del Tartufo Marzuolo. Di rilevanza regionale, la
manifestazione offre una rassegna enogastronomica locale di questo raro
prodotto invernale. Cigoli si apre così all’insegna della bella stagione
rilanciando la convivialità a tavola negli spazi del Circolo Gori dove si
potranno degustare piatti a base di tartufo marzuolo al ristorante “I giorni
del tartufo” (aperto anche sabato 11 a cena e domenica 12 a pranzo). Saranno
proposte particolari creazioni a base del pregiato prodotto preparato da un
team di volontari che cucina per passione e in perfetta armonia (in questa
occasione, lo staff propone sia piatti a base tartufo marzuolo che piatti della
tradizione locale). Durante la manifestazione di sabato 18 e domenica
19 marzo si terranno anche iniziative collaterali. Per esempio, ci
sarà uno spazio per la dimostrazione di cavatura con cani da tartufo per vedere
la bravura degli amici a quattro zampe in azione (dal 2021 la pratica è stata
riconosciuta a livello internazionale come patrimonio immateriale per le
conoscenze e tradizioni ad essa collegate). Non mancherà inoltre la
tradizionale esposizione di modellismo ferroviario del Gruppo Amici del treno
Cigoli nei locali della Chiesa di San Rocco (info e prenotazioni contattando I
Giorni del Tartufo al 347/50.79.284).
