LA SETTIMANA DELLA CUCINA ITALIANA NEL MONDO, TRA DOP E CIBO SPAZIALE

Sono più di 9.200 le iniziative organizzate dal 2016 a oggi in occasione della Settimana della Cucina Italiana nel Mondo, la rassegna promossa dal Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale - attraverso le Ambasciate, i Consolati, gli Istituti Italiani di Cultura e gli Uffici ITA, che promuove annualmente la cucina e i prodotti agroalimentari italiani di qualità in oltre 100 Paesi.

L’ottava edizione della Settimana della Cucina Italiana nel Mondo in programma sino a domenica 19 novembre, si concentra quest’anno sullo stretto legame tra cibo e salute. Il tema scelto è “Esplorare la cucina italiana: benessere attraverso il gusto” e gli argomenti su cui si vuole puntare l'attenzione sono la dieta mediterranea come stile di vita salutare e modello di alimentazione equilibrata, la promozione dei prodotti a denominazione protetta e controllata e il contrasto al fenomeno dell'Italian sounding, l'importanza delle etichettature alimentari.

Accanto ai progetti speciali, come “Italianismi nel mondo” in collaborazione con Casa Artusi che firma una serie di video divulgativi tradotti in 8 lingue, “Storia della cucina italiana a fumetti. Dalle tagliatelle etrusche al tiramisù” in tandem con l’Accademia Italiana della Cucina e il progetto per la promozione dell’olio di oliva e del vino italiani in Africa targato Gambero Rosso, sono oltre 1000 gli appuntamenti in programma ai quattro angoli del globo, dagli Stati Uniti al Giappone, dal Nord Europa all’Africa, spaziando tra seminari di approfondimento sulla dieta mediterranea, cene evento, incontri con operatori economici di settore, formazione e classi dimostrative, incontri con gli chef e i produttori. Tra le novità di quest’anno anche la presentazione dell’iniziativa “La cucina delle radici”, in collaborazione con la rivista La Cucina Italiana, che sarà realizzata nel corso del 2024.

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IL PARMIGIANO REGGIANO BANDIERA DEL MADE IN ITALY A TOKYO  

Riflettori accesi su dieta mediterranea e prodotti a marchio Dop, abbiamo detto. Ebbene, il Parmigiano Reggiano è l’indiscussa bandiera del “Made in Italy” nel Paese del Sol Levante all’edizione 2023 della rassegna, dopo il grande successo ottenuto ai World Cheese Awards dalla Nazionale del Parmigiano Reggiano con la vittoria di ben 137 medaglie, record assoluto nella storia del gruppo, riconfermando la Dop come il formaggio più premiato alla competizione internazionale di punta dedicata ai formaggi che si è svolta a Trondheim, in Norvegia.

La Dop quest’anno è stata anche tra i protagonisti della Cena inaugurale della Settimana della Cucina Italiana nel Mondo, dal titolo “La Food Valley italiana incontra il Giappone”, svoltasi nella sede dell’Ambasciata d’Italia a Tokyo e organizzata in collaborazione con la Regione Emilia-Romagna e Casa Artusi.

Durante la serata, Simone Ficarelli, international marketing office e maestro assaggiatore del Consorzio del Parmigiano Reggiano, ha aperto una forma del formaggio Dop alla presenza di Gianluigi Benedetti, ambasciatore d’Italia in Giappone, Stefano Bonaccini, presidente della Regione Emilia-Romagna, e Alessio Mammi, assessore all’Agricoltura e agroalimentare, Caccia e pesca della Regione Emilia-Romagna.

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GLI CHEF AMBASCIATORI DEL GUSTO IN 11 PAESI

Ad oggi gli chef Ambasciatori del Gusto sono stati chiamati a rappresentare la cucina italiana in più di 70 città e 50 Paesi, contribuendo alla valorizzazione dell’intero comparto nazionale con la partecipazione ad appuntamenti culturali, formativi e culinari organizzati dalle diverse Ambasciate.

Anche quest’anno l’Associazione Italiana Ambasciatori del Gusto si conferma uno dei pilastri della Settimana della Cucina Italiana nel Mondo, portando i suoi chef in ben 11 Stati. Il primo è stato Gianfranco Massa, che a ottobre è stato impegnato in Corea dove ha rappresentato la Sardegna, mentre gli Ambasciatori del Gusto Andrea Fugnanesi e Domenico Di Tondo, chiamati in Brasile a San Paolo, hanno raccontato rispettivamente l’unicità della cucina lombarda, valtellinese in particolare, e le caratteristiche della tradizione culinaria pugliese. Altri due Ambasciatori, Samuele Maio e Fabio Maiano, sono volati invece in Cina dove in occasione della Settimana dell’arte e del design, hanno contribuito all’inaugurazione del Padiglione Italia nella fiera di settore più importante di Shanghai.

A inaugurare invece la Settimana della Cucina Italiana nel Mondo 2023 in Lituania, sarà Antonino Attardi, mentre il Belgio vedrà impegnati Marina Ravarotto e Marco Stagi; quest’ultimo realizzerà anche uno show cooking formativo al quale parteciperà anche Santa Margherita, storico partner dell’Associazione.

Ad accompagnare il viaggio degli Ambasciatori c’è infatti la presenza di tante aziende che affiancano l’Associazione nel suo percorso di valorizzazione della cucina italiana di qualità: ben tre di loro, Riso Buono, Grana Padano e Pastificio Felicetti accompagneranno Luca Mastromattei in Kenya dove realizzerà anche una serie di attività formative per giovani studenti e chef locali.

Pastificio dei Campi arriverà in Portogallo dove l’Ambasciatore del Gusto Paolo Gramaglia sarà impegnato in diverse attività, tra cui una giornata formativa che comprenderà anche una sessione fuori sede con visita al mercato locale, interamente dedicata agli studenti.

Restando in Europa, Gisella Vandoni volerà in Olanda, dove insieme all’Azienda Agricola Nadalini e a Riso Buono curerà una serie di attività, tra cui un workshop di cucina dedicato a bambini di lingua italiana, mentre Lorenzo Cantoni sarà protagonista di un poker di eventi in Norvegia durante i quali verrà raccontata la tradizione culinaria umbra. Infine, gli Ambasciatori Sandro Serva e Stefano Masanti rappresenteranno l’Italia rispettivamente in Argentina e Canada.

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E IL CONSORZIO DEL PROSCIUTTO TOSCANO DOP VOLA A TORONTO

Proprio il Canada sarà teatro di un doppio appuntamento con protagonista il Consorzio del Prosciutto Toscano DOP, che mercoledì 15 e venerdì 17 novembre sarà a Toronto in occasione dell’ottava Settimana della Cucina Italiana nel Mondo.

Il Canada rappresenta il secondo principale mercato extra UE per il Prosciutto Toscano DOP. Un mercato importante e che negli ultimi 3 anni ha visto una crescita del 14%. Basti ricordare che, complessivamente, il fatturato al consumo del Prosciutto Toscano nel 2022 ha sfiorato quota 75 milioni di euro. La quota delle esportazioni del Prosciutto Toscano DOP rappresenta il 15% del fatturato al consumo del comparto, suddivisa a livello geografico 70% area UE e 30% area extra UE.

La partecipazione del Prosciutto Toscano DOP ai due eventi in programma in Canada si sviluppa in collaborazione con la Regione Toscana e vede il Consorzio protagonista al fianco di altre tre eccellenze del territorio: Pecorino Toscano DOP, Finocchiona IGP e Olio Toscano IGP.

Il 15 novembre, il Prosciutto Toscano DOP si promuoverà all’interno di una masterclass presso la Cooking School “Nella Cucina” di Toronto, dove sarà presentato e valorizzato dallo chef italocanadese Roberto Frachioni, insieme alle altre tre eccellenze gastronomiche toscane. All’evento prenderanno parte circa trenta operatori del settore, social media e influencer che potranno assaporare e conoscere i prodotti presentati in degustazione.

Il 17 novembre Il Prosciutto Toscano DOP sarà invece protagonista durante il cocktail reception degli ICCO Unico Primo Pentola d’Oro Awards, evento camerale annuale dedicato al settore food&beverage, che promuove l’eccellenza della cucina italiana e le sue secolari tradizioni. Durante il cocktail che precederà la cena, il Consorzio sarà presente con un proprio stand e offrirà assaggi di prodotto in degustazione.

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LO SPACE FOOD DELLA TORINESE ALTEC A PRAGA

Nel corso della presentazione della rassegna alla Farnesina il vicepremier e ministro degli esteri Antonio Tajani ha definito il cibo e i prodotti dello Stivale “un fiore all’occhiello dell’Italia” e non è mancata la menzione a un’altra eccellenza alimentare del nostro Paese: lo Space Food.

Nell'occasione, il ministro dell'Agricoltura e della Sovranità Alimentare Francesco Lollobrigida ha infatti anticipato che il prossimo 14 dicembre, a Washington, sarà annunciato che alcuni astronauti mangeranno italiano nella quarantena che precederà la loro missione. Poi, porteranno con loro del cibo italiano nello spazio.

Insomma, il cibo italiano vola sempre più in alto e più lontano. Anche a Praga, proprio nell'ambito della Settimana della Cucina Italiana nel Mondo, dove si terrà quest’anno una conferenza sul tema “Cibo e Spazio” che riguarderà la cucina preparata e distribuita agli astronauti della Stazione Spaziale Internazionale, con gli interventi dell'amministratore delegato Vincenzo Giorgio e della mission operations & training manager - nonché esperta di space food - Liliana Ravagnolo di ALTEC – Aerospace Logistics Technology Engineering Company Il centro di eccellenza italiano per servizi di ingegneria e logistica a supporto delle operazioni e dell'utilizzazione della Stazione Spaziale Internazionale e per lo sviluppo e l'implementazione di missioni di esplorazione planetaria, ha iniziato la sua attività vent’anni fa e oggi è sede di due centri di controllo per la ISS, uno collegato alla NASA e uno all’ESA, tanto da far guadagnare alla società l’appellativo di piccola Houston italiana.

ALTEC è anche sede del Gaia DPCT (Data Processing Center Torino), centro nazionale di elaborazione dei dati scientifici del programma europeo GAIA dell’ESA per l’osservazione dell’Universo, e ospita il ROCC, Rover Operations Control Center nell’ambito del programma ExoMars per l’esplorazione del pianeta Rosso, con tanto di simulatore del terreno marziano.

Come sanno bene i buongustai che partecipano alle Cene Spaziali organizzate dal G-Astronauta - a proposito, gustose novità in arrivo presto su questi canali - tra le varie cose in ALTEC si confeziona lo space food per gli astronauti della ISS e si sviluppano progetti e tecnologie utili agli astronauti che, un giorno, dovranno trascorrere anche lunghi periodi nello spazio, magari a milioni di chilometri dalla Terra. In attesa che il cibo si possa produrre “in loco” su altri pianeti - come nel film The Martian di Ridley Scott, dove l’astronauta interpretato da Matt Damon per sopravvivere si dedica alla coltivazione delle patate sul terreno marziano opportunamente fertilizzato - la sfida del presente è sopperire al fabbisogno degli astronauti attraverso cibo sano, nutriente, vario, ma soprattutto con una data di scadenza molto lontana nel tempo. Un cibo in grado di conservarsi anche 5 anni senza degradarsi.

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Qualche esempio? ALTEC assieme all’azienda spagnola Natural Machines sta studiando una stampante 3D per il cibo capace di realizzare ricette personalizzate sulla base di 5 “ingredienti-cartuccia" di partenza, che verranno mixati, cotti e stampati pronti per essere mangiati. La stampante 3D salverà anche i dati relativi al cibo consumato dagli astronauti, sia a livello di quantità che di valori energetici, così da andare a supportare i medici di volo nel miglioramento della dieta.

Un altro studio che si sta portando avanti da molti anni ormai a bordo della ISS riguarda la coltivazione di vegetali freschi con tecnologie idroponiche. A questo proposito, dal 2013 la NASA sta testando Veggie, aka Vegetable Production System. Si tratta di un’unità di crescita delle piante in grado di produrre colture da insalata, fornendo all’equipaggio cibo fresco, buono, nutriente e sicuro, oltre a essere uno strumento per il relax e la ricreazione, al pari di un vero orto. Thales Alenia Space, in collaborazione l’Agenzia Spaziale Tedesca DLR ha inoltre sviluppato EDEN ISS, una serra che funge da dimostratore a terra delle tecnologie di coltivazione delle piante per la loro futura applicazione nello spazio. EDEN ISS sviluppa una produzione alimentare sicura per l'installazione a bordo della Stazione Spaziale Internazionale (ISS), per i futuri veicoli di esplorazione spaziale umana e gli avamposti planetari. EDEN ISS sviluppa un sistema avanzato di somministrazione dei nutrienti, un sistema di illuminazione a LED ad alte prestazioni, un sistema di bio-rilevamento e decontaminazione e procedure e tecnologie per la qualità e la sicurezza alimentare. La struttura è stata spedita alla stazione tedesca Neumayer III in Antartide. La stazione è gestita dall'Alfred-Wegener-Institute e dispone di capacità e infrastrutture uniche per testare la coltivazione delle piante in condizioni ambientali e logistiche estreme, simili dunque a quelle che si possono trovare nello spazio. La serra delle dimensioni di un container del progetto EDEN ISS fornisce tutto l’anno cibo fresco per l'equipaggio della Stazione Neumayer III.

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Nel corso dell’evento in Repubblica Ceca, promosso dall'Ambasciata d'Italia a Praga con la collaborazione e il patrocinio della Delegazione di Praga dell'Accademia Italiana della Cucina, sono previsti l'intervento del Delegato Claudio Pocci di presentazione dell'Accademia e dell'astronauta italiano Paolo Nespoli, che nel 2007 consumò a bordo della Stazione Spaziale Internazionale il primo pasto a base di prodotti esclusivamente italiani realizzato dalla società Sudalimenta. A partire da allora molti dei “piatti” richiesti dagli astronauti italiani sono stati apprezzati e consumati anche da astronauti di altre nazionalità creando una sorta di brand della cucina italiana nello spazio. Tra gli esempi più significativi ci sono i prodotti pugliesi della ditta Tiberino e la cioccolata del maestro cioccolatiere torinese Guido Gobino. Anche l’acqua potabile a bordo della Stazione Spaziale Internazionale parla italiano: tutti gli astronauti bevono infatti l’acqua confezionata dalla SMAT, la Società Metropolitana Acque Torino che ha inviato per l’occasione dei campioni delle bottiglie preparate per i voli sulla stazione spaziale. Oltre a Paolo Nespoli, parteciperà all'evento una parte del team industriale che ha prodotto e preparato i suoi pasti nello spirito di valorizzare il connubio tra tradizione e innovazione che caratterizza la cucina del Belpaese. Il successo della produzione italiana è infatti in gran parte dovuto al costante percorso di ricerca che si riflette nella selezione dei prodotti, nella produzione, nel processo di preparazione e nella realizzazione di pietanze sempre attente a parametri nutrizionali in grado di garantire qualità e gusto. Parte di questa ricerca si avvale dell’esperienza fatta sulla ISS per nutrire gli astronauti e garantire la necessaria autonomia durante le missioni di lunga durata.

Nella più ampia ottica della promozione integrata del “Sistema Italia” e della cooperazione bilaterale nel settore spazio, martedì 14 novembre Paolo Nespoli, in compagnia dell’Addetta spaziale dell’Ambasciata, Maria Cristina Falvella, ha inaugurato un modulo identico al modulo Orion progettato per la permanenza degli astronauti sulla Luna nel 2026. La visita si è conclusa con la conferenza “Human Space Endevours: today, Tomorrow, after tomorrow and after-after tomorrow che ha entusiasmato gli studenti dell’Università Tecnologica di Praga, accendendo un interessante dibattito sul futuro dell’esplorazione umana. Inoltre, mercoledì 15 novembre il Planetario di Praga in collaborazione con l’Ambasciata d’Italia ha ospitato la conferenza “Life on Space Station, un appuntamento aperto al pubblico seguito da un confronto con i presenti.  

L’evento per celebrare la Settimana della Cucina Italiana nel Mondo è organizzato dall’Ambasciata d’Italia, col sostegno dell’agenzia ICE, dell’Istituto Italiano di Cultura, della Aerospace Logistics Technology Engineering Company (ALTEC) di Torino, dell’azienda Tiberino, dell’Accademia Italiana della Cucina e della SMAT - Società Metropolitana Acque Torino.

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