SLOW WINE FAIR A BOLOGNA ACCENDE I RIFLETTORI SULL'AMBIENTE

Vino buono da bere, ma non solo: un vino frutto di processi produttivi rispettosi dell’ambiente, della biodiversità e delle risorse naturali, in grado di esprimere le caratteristiche di un territorio e di promuoverlo grazie al lavoro in vigna e in cantina. Bottiglie rispettose anche di chi in vigna e in cantina ci lavora: un ingrediente da sempre, secondo Slow Food, irrinunciabile.

Negli spazi di BolognaFiere, che organizza la seconda edizione di Slow Wine Fair insieme a SANA, Salone Internazionale del Biologico e del Naturale - con la direzione artistica di Slow Food – da domenica 26 a martedì 28 febbraio si alterneranno conferenze, masterclass e ovviamente la degustazione di migliaia di vini dei produttori italiani e stranieri presenti sul banco di assaggio. Tra le novità di quest'anno, l’allargamento della partecipazione ai produttori di spirits e amari, e la presenza, in un settore della fiera, di aziende che producono soluzioni tecnologiche innovative, impianti, attrezzature e servizi connessi alla filiera del vino.

Un'occasione di incontro, approfondimento e conoscenza rivolta in particolare a professionisti e addetti ai lavori, aperta anche al pubblico di appassionati nel pomeriggio di domenica 26 febbraio. 

Grazie alla collaborazione con Italian Trade Agency (Ice) e il Ministero degli affari esteri e della cooperazione internazionale (Maeci) sono oltre 100 i buyer internazionali che partecipano alla fiera e numerosi sono i professionisti italiani che in questi giorni si stanno registrando sul sito e che utilizzeranno la piattaforma B2Match per incontrare le aziende che più corrispondono ai loro interessi. Tra i Paesi maggiormente attenti alle caratteristiche espresse dal catalogo espositori, vanno segnalati quelli del Nord America e del Nord Europa, in particolare la Germania - il più importante mercato europeo per il vino bio, il quarto mercato al mondo per consumi e la seconda destinazione del nostro export di vino - Paese su cui la Slow Wine Fair ha concentrato la sua attenzione con circa un terzo dei buyer selezionati.

"L' obiettivo comune è confrontarsi sul mondo del vino e promuovere la viticoltura sostenibile, insieme a centinaia di vignaioli e vigneron da tutto il mondo per unire le forze, discutere e cercare soluzioni comuni agli effetti sempre più evidenti dei cambiamenti climatici anche nella viticoltura –  ha detto Federico Varazi, vicepresidente di Slow Food Italia. Soluzioni per ridurre l’impatto sul clima in tutti i passaggi produttivi: in vigna, in cantina, fino alla distribuzione. Un’occasione per guardare al futuro dell’agricoltura e dei territori del vino italiano e un modo per riflettere insieme al mondo della politica sull’alternativa al modello di agricoltura fin qui perseguito, quello della massima produttività e del profitto che sta minacciando il suolo e l’ambiente naturale, che sperpera materie prime e impoverisce i produttori. Produttori, tecnici, distributori, comunicatori, giornalisti o appassionati, tutti possiamo contribuire come comunità del vino Slow Food ad avviare la rivoluzione nel mondo del vino che ci aspettiamo". 

Al ricco banco di assaggio, si affiancherà un calendario di 8 masterclass e numerose conferenze in programma nella Slow Wine Arena - Reale Mutua e in Sala Opera. Tra queste, da non perdere, la consegna del Premio Carta Vini Terroir e Spirito Slow lunedì 27 e il convegno La comunicazione e promozione del vino tra revisione Ocm e istanze salutiste, martedì 28, a cui sono invitati i maggiori rappresentanti politici e professionali del settore. Tutte le informazioni e il programma completo sul sito  
Home - Slow Wine Fair (slowfood.it)

Il Piemonte protagonista

Tra le 750 cantine partecipanti, al momento in cui scriviamo la commissione di assaggio della fiera ha confermato la partecipazione di 98 cantine del Piemonte, regione in cui, partendo dal Barolo 2018, sottoposto a importanti critiche, secondo la guida Slow Wine 2023 si dimostra sempre necessario conoscere e approfondire annate giudicate deboli, come ad esempio quelle del 2005 e 2008, rivelatesi poi molto interessanti. Ben 35 chiocciole, 37 bottiglie, 12 monete e 118 Top Wine: sono questi i riconoscimenti della Guida Slow Wine 2023 assegnati in Piemonte, ai quali si aggiungono i 64 video realizzati in vigna e cantina dai collaboratori, accessibili direttamente dalla guida tramite QRCode.

In Langa si sta assistendo alla liberazione quasi totale da vini caricaturali, con eccessi di legno ad appesantirli, mentre la zona della Barbera astigiana ha grandi potenzialità ancora poco sfruttate dai vignaioli: più di un produttore sembra ancora in bilico tra un uso vecchio stile del legno e prospettive di alleggerimento che sembrano ancora lontane. Da segnalare infine l’exploit dell’Alta Langa, una denominazione finalmente matura, che vede il rinnovamento di grandi aziende e un progressivo miglioramento di quelle piccole.