SPECIALE VINI IN ANFORA, DA VINI D'ABBAZIA A AMPHORA REVOLUTION
Torna, nello straordinario scenario del Borgo di Fossanova e nella sua Abbazia del 1200, la terza edizione di Vini d’Abbazia, la manifestazione ideata per ricordare il ruolo che, sin dal Medioevo, le abbazie hanno avuto non solo nella produzione del vino, ma anche nella preservazione di vitigni che altrimenti sarebbero scomparsi. L’organizzazione è targata Taste Roots, Polygonal e Passione di Vino, con la partecipazione del Comune di Priverno, Regione Lazio, ARSIAL, in collaborazione con la Strada del Vino di Latina, Camera di Commercio Frosinone Latina, Azienda Speciale Informare, Oltre Roma Wine Tour, Slow Food Lazio, Slow Wine e AIS in qualità di partner tecnico.
Dopo il grande successo delle due edizioni precedenti l’Abbazia di Fossanova ospiterà da venerdì 7 a domenica 9 giugno oltre 30 cantine tra cui alcune importanti abbazie francesi legate all’associazione Les Vins D’Abbayes, che svolge un’analoga manifestazione a Parigi.
L’Abbazia di Fossanova è il più antico esempio d’arte gotico-cistercense in Italia, situato nel Comune di Priverno, in provincia di Latina. I monaci cistercensi che la fondarono nel 1208 provenivano dal monastero di Citeaux in Francia: un monastero che è stato fondamentale per la produzione dei blasonati vini della Borgogna. Da questo legame nasce l’idea di ospitare a Fossanova una manifestazione che racconti il contributo dei religiosi alla storia del vino. Il complesso monumentale è straordinario: circondato da un borgo che non ha quasi bisogno di presentazioni, né per il turista né per gli abitanti del posto che, ogni giorno, godono della bellissima pace di un luogo senza tempo.
Nel corso di Vini d’Abbazia ci sarà la possibilità di scoprire l’Abbazia di Fossanova con la visita guidata “Quando i monaci creano il gusto”; grazie al progetto Slow Food Travel, incluso nel biglietto di ingresso alla manifestazione, si potrà andare alla scoperta della straordinaria storia del vino e del cibo dei monaci all’interno di un monumento unico per lo stile e per le vicende storiche-culturali che lo caratterizzano.
La novità di questa edizione come detto sarà la Georgia, presente con il Monastero Alaverdi risalente al VI secolo d.C. Sepolte nelle cantine del monastero le Qvevri (anfore di terracotta), ospitano il vino che fermenta e poi si affina in questi storici contenitori. Si andrà quindi alla scoperta del vino in anfora, che anche in Italia trova sempre più appassionati.
Tante le etichette che sapranno conquistare anche i palati più esigenti, in un viaggio tra lo spirito e i territori con le produzioni curate da religiosi ed enologi. Ci saranno per la prima volta il Prosecco Superiore DOCG del Monastero Cistercense dei Santi Gervasio e Protasio di Vittorio Veneto, il cui vigneto si trova all’interno delle mura del Monastero; nuova entrata anche l’Abbazia di Santa Maria de La Matina, di San Marco Argentano in provincia di Cosenza, luogo di sosta dei crociati in partenza per la Guerra Santa e tappa di un itinerario obbligato per i Cavalieri di Malta. Qui, la produzione vinicola dà vita a un rosso corposo, “Muntu”, e a un rosato Dop Terre di Cosenza, il “Mádam”, che rappresentano il vitigno principe della Dop Cosentina, il Magliocco. Tornano, tra gli altri, le note Abbazia di Novacella, Abbazia di Monte Oliveto Maggiore, Abbazia di Busco, il Monastero di Santo Stefano Belbo, il Monastero di Sabiona – Valle Isarco, il Convento di Muri-Gries.
Anche i vini locali prodotti sul territorio del Lazio avranno il loro spazio, con le cantine della Strada del Vino di Latina, della Strada del Cesanese del Piglio, del Consorzio del Cesanese del Piglio, Consorzio Cabernet DOP di Atina e Consorzio Cori DOC. Sempre all’interno del Borgo, per l’occasione sarà allestito un villaggio di gastronomia curato da Slow Food Latina, con numerosi stand di produttori e presidi del grande movimento internazionale, ad ingresso gratuito.
A Vini d’Abbazia 2024 tra i banchi degustazione dell’evento il pubblico potrà quindi vivere un’esperienza unica in Italia, degustando i vini prodotti da millenarie abbazie, monasteri e conventi in un luogo incantevole per la sua bellezza.
GLI APPUNTAMENTI DA NON PERDERE
I banchi di assaggio delle cantine, distribuiti intorno al suggestivo Chiostro dell’Abbazia, saranno aperti dalle ore 16 alle 22, così come il Villaggio Slow Food. Ogni giorno, dalle ore 17, nel Refettorio si svolgeranno le Master Class rivolte alle produzioni delle diverse Abbazie.
Si parte venerdì 7 giugno con il “Monastero di Bose” e il suo grechetto, alle ore 18 “Abbazia di Monte Oliveto Maggiore” che produce vino seguendo la regola benedettina, alle ore 19 “Champagne e bollicine francesi” con alcune espressioni delle produzioni delle abbazie francesi e, infine alle ore 20, “I vini in anfora della Georgia” con i vini del Monastero di Alverdi.
Sabato 8, alle ore 17, focus su “I vini dai Monti Lepini all’Agro Pontino” con i produttori protagonisti del rinascimento enologico laziale; alle ore 18 “I vini estremi delle Alpi” con i vini del Monastero di Sabiona – Valle Isarco e dell’antico Monastero benedettino Cella Grande di Viverone (Biella); alle ore 19 sarà il momento dei “Grandi Rossi della Borgogna”, punto di riferimento per i produttori di tutto il mondo; infine, alle ore 20, masterclass dedicata al “Sagrantino con Marco Caprai”.
L'ultimo giorno di kermesse, domenica 9 giugno alle ore 16 ci sarà la masterclass dedicata a “I vini di Atina”, alle ore 17 “Alla scoperta del Cesanese, il Vino dei Papi” e a seguire “I vini in anfora a confronto” con le vinificazioni naturali e gli autentici sapori dell’uva e del terroir; infine, alle ore 19 “Scopriamo i vini francesi” con i vini di abbazia dalla Borgogna a Bordeaux, dalle Valle del Rodano alla Provenza.
Sabato 8 giugno, alle ore 18, nell’Ex Infermeria dei Conversi dell’Abbazia, si terrà inoltre un incontro dedicato a “Vino, turismo, cultura: le risorse di un territorio” a cui interverranno il presidente della Camera di Commercio Frosinone Latina Giovanni Acampora, il presidente Azienda Speciale Informare Luigi Niccolini, il presidente di Confagricoltura Massimiliano Giansanti, il commissario straordinario Arsial Massimiliano Raffa, l’assessore Regione Lazio Bilancio, Programmazione economica, Agricoltura e sovranità alimentare Giancarlo Righini. Modera il giornalista Rai Rocco Tolfa che aprirà l’incontro con i saluti del sindaco di Priverno Annamaria Bilancia.
Da non dimenticare, nella Sala Capitolare all’interno del Chiostro, sarà inaugurata venerdì 7 giugno dalle ore 16 una mostra che illustra le storie e le produzioni delle Cantine delle Abbazie che partecipano all’evento: un affascinante racconto di territori, vitigni, luoghi storici, tradizioni e saperi antichi che trasporteranno i visitatori nei luoghi da cui provengono i vini in degustazione. Uno spazio sarà dedicato alla grande Abbazia di Montecassino, una delle più note al mondo, di cui quest’anno ricorre l’ottantesimo anniversario della distruzione in seguito al bombardamento degli Alleati.
Prezzo dei biglietti: ingresso giornaliero 30 euro; giornaliero con 1 masterclass da 35 a 45 euro; giornaliero + tutte le masterclass 75 euro, maggiori informazioni ed elenco espositore sul sito di Vini d'Abbazia 2024.
A VERONA C'È AMPHORA REVOLUTION
In programma a Verona venerdì 7 e sabato 8 giugno alle Gallerie Mercatali di Veronafiere, la prima edizione di Amphora Revolution unirà produttori, enologi e opinion leader tra convention scientifica, simposio, tavole rotonde e masterclass.
Si tratta del nuovo progetto nato dalla collaborazione tra Merano WineFestival e Vinitaly, prima joint venture tra le due organizzazioni. Un evento non solo volto a riunire una selezione dei migliori vini in anfora a livello nazionale, ma a promuovere e valorizzare una vecchia tecnologia come innovazione; in risposta anche alle sfide della sostenibilità e del cambiamento climatico sempre più concreto.
ll vino fermentato, invecchiato e conservato in anfore di argilla, una pratica nata in Georgia tra i 6.000 e gli 8.000 anni fa, sta vivendo una rinascita in tutto il mondo e offre oggi nuove opportunità alla viticoltura.
Secondo i sostenitori, l'uso moderno di questa tecnica consente infatti una lenta micro-ossigenazione, temperature controllate naturalmente, pura espressione del frutto e ammorbidimento dell'acidità - o, se cotta a temperatura molto elevata, conservazione dell'acidità. L’anfora, inoltre, offre un vantaggio ambientale e finanziario, con una durata di decenni se non secoli. Info e programma sul sito di Amphora Revolution.